
Un’interessante decisione di rito della Corte di cassazione relativamente alla possibile coesistenza di un rapporto dirigenziale e di un rapporto societario, con inevitabili riflessi non solo di natura processuale ma anche sulla disciplina positiva dei rispettivi rapporti e, conseguentemente, delle relative responsabilità professionali.
Non sempre, tuttavia, nella pratica è facile comprendere i limiti operativi dell’uno o dell’altro rapporto, rispettivamente di lavoro o societario.
Tanto più, come nel caso di specie, quando il ruolo è quello di Direttore Generale, figura talvolta ibrida tra categoria dirigenziale e carica societaria.
Un breve commento pubblicato oggi sul Quotidiano Lavoro de Il Sole 24 Ore.