L’indennità di cessazione nel rapporto di agenzia

È disponibile su NT+Lavoro de Il Sole 24 Ore nella sezione “Gli speciali Rapporti di lavoro” un nuovo approfondimento sull’indennità di cessazione del rapporto di agenzia a firma di Barbara Grasselli e Gianluca Filippazzo.

Circolare 24 Lavoro – L’indennità di cessazione nel rapporto di agenzia

L’indennità di cessazione ex art. 1751 cod. civ. costituisce uno degli istituti più controversi e maggiormente critici nel rapporto di agenzia. Si tratta di un istituto caratterizzato da complessità nella sua applicazione pratica, modificato da diversi interventi normativi e oggetto di un acceso dibattito giurisprudenziale. Le questioni più rilevanti si sono sviluppate in sede di attuazione della Direttiva comunitaria 86/653 CEE, da cui è scaturito il dibattito circa il rapporto tra la disciplina prevista dagli Accordi Economici Collettivi e la disciplina di cui all’art. 1751 cod. civ. La ratio della norma è quella di riconoscere all’agente un indennizzo per il pregiudizio subito per effetto della risoluzione del contratto e per l’impossibilità di beneficiare delle provvigioni sugli affari futuri.

L’indennità di fine rapporto non costituisce base di calcolo dei contributi dovuti all’Enasarco.

L’indennità di fine rapporto di agenzia assume carattere risarcitorio in quanto è corrisposta al fine di indennizzare l’agente per la perdita dei vantaggi derivanti dalla sottoscrizione di contratti con i clienti gestiti nell’ambito del rapporto di agenzia cessato. Tale circostanza comporta rilevanti effetti sia sul piano della qualificazione del reddito, sia in relazione all’applicazione dell’IVA.

1. L’indennità di cessazione del rapporto di agenzia

2. Contratto di agenzia: aspetti contributivi dell’indennità di fine rapporto

3. Contratto di agenzia: aspetti fiscali dell’indennità di fine rapporto


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