Una decisione che avrà effetti importanti sui licenziamenti disciplinari e sul regime di tutela accordata dalla legge Fornero.
La Suprema corte con la recentissima sentenza di pochi giorni fa (11 aprile 2022, n. 11665) ha ritenuto di poter sussumere i comportamenti contestati disciplinarmente nelle ipotesi contrattualmente punite con sanzione conservativa anche nel caso in cui la contrattazione collettiva non li contempli espressamente, facendo mero riferimento a clausole generali (grave, necessaria o lieve negligenza nel CCNL esaminato). La conseguenza è che alla tutela indennitaria del 5° comma dell’art. 18 SL (12/24 mensilità) si sostituisce la tutela reintegratoria (sia pure attenuata) del 4° comma della norma statutaria: non proprio quello che il Legislatore della legge Fornero sembrava aver voluto introdurre con la riforma della disciplina dei licenziamenti, tantomeno il Legislatore del 2015 del Jobs Act. La sensazione è gattopardesca: ciò che sembrava uscito dieci anni fa dalla porta sta ormai rientrando dalla finestra.
Un breve commento su Il Sole 24 Ore di oggi.