Licenziamenti, più tutele su vizi formali e procedure

Licenziamenti, più tutele su vizi formali e procedure

Giovedì scorso sono uscite le motivazioni della sentenza 150/2020 che ha definitivamente “bocciato” il Jobs Act, dichiarando incostituzionale anche la parte residuale del meccanismo di calcolo sanzionatorio per i vizi formali o procedurali del licenziamento: come avevamo già anticipato venti giorni fa, la sentenza prende inevitabilmente le mosse dalla pronuncia 194/2018 (stesso Giudice relatore) per rilevare la poca efficacia dissuasiva e il rischio di rendere marginali importanti princìpi di civiltà giuridica quali il diritto al contraddittorio nel procedimento disciplinare e l’obbligo di motivazione del recesso datoriale. La decisione chiude con una tirata d’orecchie ad un Legislatore che ha dimostrato negli ultimi anni di avere poca chiarezza di idee e poca lungimiranza, rendendo farraginosa una disciplina definita di importanza essenziale.
Il mio commento di sabato scorso su Il Sole 24 Ore.

Licenziamenti, più tutele su vizi formali e procedure