Un’altra “spallata” rettificatrice della Consulta, questa volta alla Riforma Fornero.
Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo ritrova obbligatoriamente la reintegrazione in caso di manifesta insussistenza. La norma era il chiaro frutto di un compromesso e mal scritta: affidava al giudice una discrezionalità pressoché assoluta e svincolata da qualsiasi criterio nel disporre la tutela reale o risarcitoria.
Sennonché ora per il licenziamento economico la sanzione reintegratoria è affidata ad un aggettivo, “manifesta” o semplicemente insussistente.
Vero è che i tentativi di riforma del sistema sanzionatorio introdotto dallo Statuto dei Lavoratori hanno ottenuto sin qui risultati davvero modesti, riuscendo tuttavia a complicare (inutilmente?) la disciplina.
Un breve commento su Il Sole 24 Ore di oggi.